Alessandro Annunziata mi ha chiesto di scrivere qualche riga di presentazione del suo lavoro per saxofono e quartetto d’archi, ora elaborato anche nella versione orchestrale di concerto vero e proprio, intitolato Concertino d’estate e a me dedicato.
(altro…)
Così ora tocca all’interprete.
E non per caso, a questo punto lo devo pensare, mi ritrovo qui tra un compositore e uno psichiatra, dire costretto forse sarebbe più onesto, tra due identità forti della loro storia e del rapporto con la storia del pensiero a tentare di imbastire un inizio di ricerca, di riflessione su quello che facciamo o cerchiamo di realizzare nel momento in cui ci proponiamo quello che, a pensarci bene, potrebbe benissimo essere una prepotenza, un arbitrio e rasentare la paranoia più totale. (altro…)