Concertino d’estate

Alessandro Annunziata mi ha chiesto di scrivere qualche riga di presentazione del suo lavoro per saxofono e quartetto d’archi, ora elaborato anche nella versione orchestrale di concerto vero e proprio, intitolato Concertino d’estate e a me dedicato.

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Il mio secolo non mi fa paura

il-mio-secolo-non-mi-fa-pauraIn una stanza piena di libri una giovane donna comincia a raccontarci la storia di Johanna Kapp, una giovane sedicenne ribelle alla ricerca di quella "pienezza" di se che, sola, può darle il senso della sua esistenza. Lo fa cercando nella cultura del suo tempo un pensiero, una intelligenza che riesca a rifiutare ciò in cui è immersa: un pensiero religioso che legandosi alla ragione, la opprime e impedisce il naturale e libero sviluppo della sua identità di essere umano e di donna. La storia di Johanna fallisce perché il pensiero rivoluzionario dell'uomo a cui si lega, non aveva però alle spalle una identità umana altrettanto valida.

Il senso del suono nella musica di Dimitri Nicolau

pier-paolo-iacopini-grottapintaSentire e Vedere. La ricerca su queste due parole, che in maniera poetica propongono di ignorare l’ambito della percezione sensibile, e di indagare, invece, quella specifica dimensione della mente umana che possiamo verbalizzare con i termini di sensibilità e recettività, è cosa quanto mai difficile e complessa. Potremmo anche pensare di definire questa attività psichica come: realizzazione di un armonico, non dissonante movimento del pensiero e allo stesso tempo, come possibilità di percezione di tale movimento. Anche se in maniera diversa fanno parte del vissuto quotidiano comune a tutti, ma la cosa che qui ci interessa sottolineare, è la possibilità che queste  capacità della mente umana divengano matrici a loro volta della dimensione che interessa più da vicino l’arte: la creatività. 

La festa di Left

Iacopini_immagine-portfolio-PPIquinto-420x420Nella 'cultura musicale' della sinistra italiana, la cosiddetta musica "classica" o colta se così vogliamo chiamarla, (ma perché poi? la musica popolare con le sue radici antichissime non è forse colta?), comunque sia, non ha mai trovato molti sostenitori. Questo in generale, ma anche i vari noti personaggi della sinistra, i cosiddetti leader, hanno mantenuto con lei un rapporto di tipo personale, legato alla sfera privata. I motivi secondo me sono molti e tutti ideologici: questo tipo di musica ha trovato il suo periodo di massimo fulgore tra la fine del '700 e l'inizio del '900, quando la borghesia si sviluppò e si affermò come classe dominante, è rimasta appannaggio della classe dominante che è riuscita a trasformare il concerto in un rituale di tipo religioso in cui riconoscere la sua diversità e forse superiorità dal resto della società. Un posto dove la volgarità della vita quotidiana con le sue miserie e la sua violenza non aveva accesso.

Dimitri Nicolau. Una ricerca personale.

Dimitri_Nicolau_profilo_pianofindexLettera scritta in occasione della presentazione del libro "DIMITRI NICOLAU. Una ricerca personale" a cura di Maria Cristina Caldarola. Libreria Rinascita (Roma), 7 giugno 2008. "E' invece necessaria una assoluta definizione del pensiero tramite parole. Precise e definite" - Dimitri Nicolau, compositore e pittore

L’interprete nella musica

Così ora tocca all’interprete.
E non per caso, a questo punto lo devo pensare, mi ritrovo qui tra un compositore e uno psichiatra, dire costretto forse sarebbe più onesto, tra due identità forti della loro storia e del rapporto con la storia del pensiero a tentare di imbastire un inizio di ricerca, di riflessione su quello che facciamo o cerchiamo di realizzare nel momento in cui ci proponiamo quello che, a pensarci bene, potrebbe benissimo essere una prepotenza, un arbitrio e rasentare la paranoia più totale. (altro…)