Concertino d’estate

Alessandro Annunziata mi ha chiesto di scrivere qualche riga di presentazione del suo lavoro per saxofono e quartetto d’archi, ora elaborato anche nella versione orchestrale di concerto vero e proprio, intitolato Concertino d’estate e a me dedicato.

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Il mio secolo non mi fa paura

il-mio-secolo-non-mi-fa-pauraIn una stanza piena di libri una giovane donna comincia a raccontarci la storia di Johanna Kapp, una giovane sedicenne ribelle alla ricerca di quella "pienezza" di se che, sola, può darle il senso della sua esistenza. Lo fa cercando nella cultura del suo tempo un pensiero, una intelligenza che riesca a rifiutare ciò in cui è immersa: un pensiero religioso che legandosi alla ragione, la opprime e impedisce il naturale e libero sviluppo della sua identità di essere umano e di donna. La storia di Johanna fallisce perché il pensiero rivoluzionario dell'uomo a cui si lega, non aveva però alle spalle una identità umana altrettanto valida.

Il senso del suono nella musica di Dimitri Nicolau

pier-paolo-iacopini-grottapintaSentire e Vedere. La ricerca su queste due parole, che in maniera poetica propongono di ignorare l’ambito della percezione sensibile, e di indagare, invece, quella specifica dimensione della mente umana che possiamo verbalizzare con i termini di sensibilità e recettività, è cosa quanto mai difficile e complessa. Potremmo anche pensare di definire questa attività psichica come: realizzazione di un armonico, non dissonante movimento del pensiero e allo stesso tempo, come possibilità di percezione di tale movimento. Anche se in maniera diversa fanno parte del vissuto quotidiano comune a tutti, ma la cosa che qui ci interessa sottolineare, è la possibilità che queste  capacità della mente umana divengano matrici a loro volta della dimensione che interessa più da vicino l’arte: la creatività. 

Dialogo tra compositore e interprete

spartito e saxofonoNel maggio 2007, partendo dalla tesi di laurea di una mia allieva (Grazia Stella), dedicata al compositore Dimitri Nicolau collega, si stava lavorando alla stesura di quello che poi è  risultato essere veramente un bel libro, “Dimitri Nicolau, una ricerca personale”, che andava a sistematizzare la sua notevole mole di scritti teorici spesso sotto forma di lettere personali, recensioni e interviste; i libretti, di cui lui stesso era autore, i disegni e il vastissimo catalogo.

La festa di Left

Iacopini_immagine-portfolio-PPIquinto-420x420Nella 'cultura musicale' della sinistra italiana, la cosiddetta musica "classica" o colta se così vogliamo chiamarla, (ma perché poi? la musica popolare con le sue radici antichissime non è forse colta?), comunque sia, non ha mai trovato molti sostenitori. Questo in generale, ma anche i vari noti personaggi della sinistra, i cosiddetti leader, hanno mantenuto con lei un rapporto di tipo personale, legato alla sfera privata. I motivi secondo me sono molti e tutti ideologici: questo tipo di musica ha trovato il suo periodo di massimo fulgore tra la fine del '700 e l'inizio del '900, quando la borghesia si sviluppò e si affermò come classe dominante, è rimasta appannaggio della classe dominante che è riuscita a trasformare il concerto in un rituale di tipo religioso in cui riconoscere la sua diversità e forse superiorità dal resto della società. Un posto dove la volgarità della vita quotidiana con le sue miserie e la sua violenza non aveva accesso.
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